Nuova Riveduta:

2Re 20:11

Il profeta Isaia invocò il SIGNORE, il quale fece retrocedere l'ombra di dieci gradini sui gradini di Acaz, sui quali era discesa.

C.E.I.:

2Re 20:11

Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò indietro per i dieci gradi che essa aveva già scorsi sulla meridiana di Acaz.

Nuova Diodati:

2Re 20:11

Allora il profeta Isaia invocò l'Eterno, che fece retrocedere l'ombra di dieci gradini che essa aveva già percorso sulla scala di Achaz.

Riveduta 2020:

2Re 20:11

E il profeta Isaia invocò l'Eterno, il quale fece retrocedere l'ombra di dieci gradini sui gradini di Acaz, sui quali era discesa.

La Parola è Vita:

2Re 20:11

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Re 20:11

E il profeta Isaia invocò l'Eterno, il quale fece retrocedere l'ombra di dieci gradini sui gradini d'Achaz, sui quali era discesa.

Ricciotti:

2Re 20:11

Isaia allora invocò il Signore, che fece retrocedere l'ombra di dieci gradi sull'orologio di Acaz su cui era discesa.

Tintori:

2Re 20:11

Invocato il Signore, il profeta Isaia ricondusse l'ombra per le linee per le quali era già discesa nell'orologio di Acaz, dieci gradi indietro.

Martini:

2Re 20:11

E Isaia profeta invocò il Signore, e fece di linea in linea tornare indietro l'ombra pe' dieci gradi, che ella avea già scorsi nell'oriuolo di Achaz.

Diodati:

2Re 20:11

Allora il profeta Isaia gridò al Signore. E il Signore fece ritornar l'ombra indietro per li gradi, per li quali già era discesa nell'orologio di Achaz, cioè, per dieci gradi.

Commentario abbreviato:

2Re 20:11

Capitolo 20

La malattia di Ezechia, la sua guarigione in risposta alla preghiera 2R 20:1-11

Ezechia mostra i suoi tesori agli ambasciatori di Babilonia, la sua morte 2R 20:12-21

Versetti 1-11

Ezechia era malato fino alla morte, nello stesso anno in cui il re di Assiria assediò Gerusalemme. Isaia portò ad Ezechia l'avvertimento di prepararsi alla morte. La preghiera è una delle migliori preparazioni alla morte, perché con essa otteniamo da Dio la forza e la grazia che ci permettono di finire bene. Pianse molto: alcuni ne deducono che non voleva morire; è nella natura dell'uomo temere la separazione dell'anima dal corpo. C'era anche qualcosa di particolare nel caso di Ezechia: era ormai nel pieno della sua utilità. Che la preghiera di Ezechia, vedi Isa 38, interpreti le sue lacrime; in questo non c'è nulla di simile alla paura della morte, che è schiavitù o tormento. La pietà di Ezechia rese facile il suo letto di malattia. "Non parla come se Dio avesse bisogno di essere ricordato da noi, né come se la ricompensa potesse essere richiesta come dovuta; è solo la giustizia di Cristo che è l'acquisto della misericordia e della grazia. Ezechia non prega: "Signore, risparmiami", ma "Signore, ricordati di me; che io viva o muoia, fa' che io sia tuo". Dio ascolta sempre le preghiere di chi ha il cuore spezzato e concede salute, lunghezza dei giorni e liberazioni temporali, per quanto e fino a quando è veramente bene per loro. Dovevano essere usati dei mezzi per la guarigione di Ezechia; tuttavia, considerando a quale altezza era giunta la malattia e quanto improvvisamente è stata fermata, la guarigione è stata miracolosa. È nostro dovere, quando siamo malati, usare i mezzi più adatti per aiutare la natura, altrimenti non ci fidiamo di Dio, ma lo tentiamo. A conferma della sua fede, l'ombra del sole fu portata indietro e la luce continuò più a lungo del solito, in modo miracoloso. Quest'opera miracolosa mostra la potenza di Dio in cielo e in terra, la grande attenzione che riserva alla preghiera e il grande favore che riserva ai suoi eletti.

Riferimenti incrociati:

2Re 20:11

Eso 14:15; 1Re 17:20,21; 18:36-38; At 9:40
Gios 10:12-14; 2Cron 32:24,31; Is 38:8

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